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Verso un’Europa digitale più autonoma e sovrana

Pubblicata la prima relazione del gruppo di lavoro sui digital commons. Il Dipartimento per la trasformazione digitale partecipa con Developers Italia nel team italiano

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I componenti del Gruppo di lavoro sui digital commons (task force on digital commons), si sono riuniti in occasione dell’Assemblea Digitale che si è tenuta a Tolosa il 21 e 22 giugno, sotto la guida della Presidenza di turno francese del Consiglio dell’Ue. In occasione dell’evento, è stato presentata la prima relazione, disponibile in rete in lingua inglese: Towards a sovereign digital infrastructure of commons (PDF).

La Presidenza francese ha costituito il Gruppo di lavoro nel febbraio 2022 nell’ambito della conferenza “Building Europe’s Digital Sovereignty”, con il fine di creare un incubatore europeo sui digital commons, promuovere opportunità di finanziamento dedicate e fornire assistenza agli Stati Membri sulle tematiche connesse. L’iniziativa ha il fine ultimo di contribuire efficacemente allo sviluppo e mettere a frutto il potenziale dei digital commons e dell’open source. Il Dipartimento per la trasformazione digitale porta l’esperienza di Developers Italia nel team italiano che ha lavorato al rapporto, composto dal Dipartimento per la trasformazione digitale, Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

I digital commons sono degli asset digitali prodotti da una comunità secondo regole condivise, come ad esempio Wikipedia e GNU/Linux. Essi sono definiti commons in quanto mettono a disposizione di tutti risorse collettive, con il fine ultimo di essere un patrimonio a disposizione dell’umanità. Possono essere copiati e migliorati da tutti, senza limitazione e si propongono come alternative alle risorse proprietarie delle grandi multinazionali del digitale. I digital commons rappresentano dunque una leva essenziale per affermare e rafforzare l’indipendenza dell’Unione Europea e dei suoi membri dal punto di vista tecnologico ed economico, fornendole strumenti di avanguardia per affrontare le sfide digitali. Inoltre, come stabilito dallo studio della Commissione Europea del Settembre 2021, un investimento importante dell’Unione Europea in queste tecnologie può essere un volano per l’economia del nostro continente.

La relazione sui digital commons è il primo risultato del lavoro dei 19 paesi che compongono il Gruppo di lavoro: Germania, Belgio, Croazia, Danimarca, Spagna, Estonia, Finlandia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovenia, Svizzera, e la Commissione europea. Presenta una serie di raccomandazioni in materia di digital commons e open source, proposte alla Commissione come primo passo in vista di azioni politiche direttamente indirizzate alla creazione di un robusto ecosistema open source europeo. Tra queste: la creazione di uno sportello unico dedicato ai finanziamenti e aiuti pubblici in materia, la creazione di una fondazione europea per i digital commons e l’adozione del principio “digital common first” all’interno delle Pubbliche Amministrazioni. L’applicazione del principio permetterà di accordare una preferenza legale al software open e adottare i principi open source e open data nello sviluppo di nuovi sistemi.

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